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Progetto di educazione ambientale al lago Trasimeno

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Il neonato Gruppo Fai del Trasimeno ha organizzato un evento di promozione del territorio e del nostro ambiente destinato ai più piccoli.

Il progetto sulle acque sorgive, partito dalla Regione Umbria, viene proposto dal Fai in collaborazione con l'International School di Assisi e si divide in due giornate.

La prima si è appena svolta ad Assisi e prevedeva la lettura di una storia intitolata "Re Carognone e l'acqua rubata" in italiano inglese e spagnolo, per spiegare il valore dell'acqua come bene naturale e pubblico; a questa giornata hanno partecipato Libri Parlanti e il Laboratorio Linguistico di Castiglione del Lago.

La seconda giornata si svolgerà domani sulle sponde del Trasimeno (sotto il volantino) e vedrà il contributo del gruppo Fai del lago Trasimeno, dell'Arbit, di Federica Tavaglia e della Scuola di vela di Castiglione del Lago.



Progetto educazione ambientale al lago Trasimeno

A cura dell’International School di Assisi e del Gruppo Fai lago Trasimeno

Castiglione del Lago, presso il Club velico Catiglionese, 13 maggio 2014, ore 9,30
  • Accoglienza e benvenuto da parte del Gruppo Fai Lago Trasimeno
  • "Barche e pesca nel Trasimeno" a cura di Guido Materazzi dell’associazione Arbit
  • Break
  • "Flora e fauna del Trasimeno" a cura della biologa Federica Tavaglia
  • "A gonfie vele nel Trasimeno" a cura del Club Velico Castiglionese
  • Pranzo in prossimità del Club Velico

Al Trasimeno c'è ancora una barca in legno, quella rossa di Gisberto

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Due mesi fa con Anna e Augusto siamo andati alla scesa dell'Oliveto alle porte di Passignano. Il pontile in legno era sbarrato; la zona pic nic era impraticabile perché sommersa dalle acque del lago; poco oltre, sul prato, una felice scoperta: una splendida barca rossa tirata in secca.



Mancava una tavola del fondo, forse era marcia ed era stata rimossa. Iniziammo a scattare qualche foto e mentre stavamo per andarcere, arrivò un signore in bicicletta che aveva con sé l'occorrente per sistemare il fondo.

È così che conoscemmo Gisberto, il proprietario di quella che, proabilmente, è l'ultima barca tradizionale in legno ancora in uso sulle acque del Trasimeno.



La settimana scorsa siamo tornati a Passignano, ora la barca è in acqua, appena restaurata, di un bel colore brillante. Con noi c'è Gisberto, il proprietario, che ci ricorda giustamente orgoglioso la storia dell'imbarcazione.
"Questa è una barca fatta con sentimento, tiene un bel vento, i chiodi sono tutti in acciaio. Questa barca l'ha fatta fare il mi' babbo a Baldoni nel 1985 sul modello di una barca di San Feliciano, quella barca aveva le sponde di mogano mentre questa ce l'ha in iroko con il fondo in larice, non mi ricordo come si chiamava il costruttore di San Feliciano, era un falegname-pescatore, adesso è morto, c'aveva un piccolo laboratorio, come una falegnameria".
Nella foto sotto si può vedere lo stato della barca prima dell'ultima manutenzione.



Chiediamo a Gisberto se ha fatto il pescatore.
Il mi' babbo faceva il pescatore, io a 18 anni sono andato a lavorare in fabbrica a Milano poi sono tornato a lavorare qui ma sempre in fabbrica. Il mi' babbo faceva il pescatore e aveva una "bozza" proprio qui davanti, arrivava fin lassù e ci metteva i tofi.
Saliamo a bordo e lentamente usciamo dal canneto poi, a remi, prendiamo il largo.



Mentre rema, Gisberto ci dice che il colore rosso non è frutto di una scelta estetica o politica ma, più semplicemente, il rispetto di una tradizione di famiglia, iniziata quando si usava il minio (ossido di piombo) per proteggere le tavole dell'imbarcazione.

Gisberto nel corso degli anni si è dedicato con cura alla manutenzione della sua barca.
Qualche anno fa l'ho riportata a legno e mi sono anche fatto aiutare da un amico con la sabbiatrice, ho comprato dei prodotti per la nautica a Jesolo ma mai ho pensato di coprirla con la vetroresina.
Mentre ci parla continua instancabile a remare, ormai siamo arrivati vicino alla scesa della Punta.



Chiediamo a Gisberto dello specchio di poppa.
Il culaccio non era così, originariamente era in iroko poi quando l'ho sistemata l'iroko non ce l'avevo ed ho usato questo compensato che è meno resistente ma anche se marcisce non è poi un problema perché si fa presto a cambiarlo. Il culaccio deve reggere il motore, ci sono i due peducci dietro e i due in orizzontale sopra: i peducci sono tutti in olivo come i caviglioni.
Nella foto sotto si vede l'esterno dello specchio, il fondo e il rinforzo metallico sui lati.



Nella parte esterna dello specchio vi è una un'altra tavola che corre orizzontalmente per irrobustire il culaccio e rendere più forte la barca lì dove deve accogliere il motore.
Sulla barca avevo messo un motore di 7 cavalli e mezzo del Selva, ora vorrei comprarne uno nuovo ma non puoi più lasciarlo nella barca perché te lo rubano subito, anche se ci metti una catena in acciaio.
Nelle due foto che seguono si nota la becca particolarmente accentuata e il motivo che impreziosisce la tavola di prua.



Tempo fa, sempre a Passignano, avevamo visto un'altra barca costruita da Roberto Baldoni, quella che si trova nel cortile della rocca, le differenze tra le due barche sono evidenti e raccontano l'evoluzione della barca del Trasimeno, la becca (la prua) è molto alta e a punta nella barca di Gsiberto, in quella nella rocca è più bassa e troncata trasversalmente; la panca o tavola di poppa non è più presente nella barca rossa ed è sostituita da due mezzelune per rendere possibile l'inserimento del fuoribordo.

Tipo di imbarcazionebarca
ProprietarioGisberto Pierella
CostruttoreRoberto Baldoni
LagoTrasimeno
LocalitàPassignano sul Trasimeno
Usopesca
Anno di costruzione1985
Materiali di costruzione dello scafoiroko per le sponde, larice per il fondo, compensato marino per lo specchio di poppa, olivo per i peducci e i caviglioni
Colore rosso
Lunghezza fuori tuttometri 6 circa
Peso4 quintali circa
Larghezza della pruacm. 14
Larghezza al centrocm. 136
Larghezza del fondo al centrocm. 126
Larghezza della poppacm. 106
Profondità tavola di poppadue mezzelune di cm. 36x36
Profondità seconda tavola di pruacm. 50 circa
Profondità seconda tavola di poppacm. 24
Altezza a pruacm. 80 circa
Altezza al centrocm. 50 circa
Altezza specchio di poppacm. 55 circa
Numero delle ordinate4 coppie di peducci più 2 sullo specchio di poppa e 2 orizzontali nell'angolo sotto le mezzelune
Spessore delle ordinatetra cm. 5 (le esterne)e cm. 7 (le centrali)
Distanza tra le ordinatecm. 64 - 89
Materiale delle ordinateolivo
Numero dei dragoni (travese)3 più 2 verticali
Materiale dei dragonilarice
Pancauna mobile in larice
Manovremotore e remi in legno
Misure remicm. 328 (braccio cm. 248 e pala cm. 120)
altro corredo della barcasassola e catena in acciaio

Un grazie ad Anna Pasquale e Augusto Caruso per il supporto durante le "esplorazioni" tra le scese di Passignano e a Giorgio Brusconi il cui contribuito è stato fondamentale per rilevare le misure dell'imbarcazione. Un grazie speciale a Gisberto Pierella per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato.

1861. Memoria sul disseccamento delle paludi del Lago Trasimeno trasmessa a S. E. il Ministro dei Lavori Pubblici in Torino

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La raccolta di cui presentiamo la trascrizione venne stampata in volume a Firenze nel 1861 dalla Tipografia Mariani. Promotore dell'appello fu il sindaco di Castiglione del Lago Giuseppe Massini con i colleghi di Tuoro, Passignano e Panicale.




MEMORIA SUL DISSECCAMENTO DELLE PALUDI DEL LAGO TRASIMENO
TRASMESSA A S. E. IL MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI IN TORINO


Eccellenza

La Terra di Castiglione del Lago Capo-Luogo di Mandamento Circondario di Perugia situata su' di amena collina sorgente con dolce declivio dal Seno del Trasimeno a guisa di Penisola, sia per sua costruzione pittoresca, sia per gajo panorama che si gode da più punti del Paese, ed un esteso Orizzonte di oltre quattrocento miglia di circonferenza, sia per il Palazzo di proprietà del Governo disegno dell'illustre Architetto Giacomo Barozzi da Vignola, e decorato da classici affreschi dei Fratelli Zuccheri, sia infine per la nuova Chiesa Parrocchiale aperta non ha guari, monumento anch'esso che merita l'ammirazione dei Concorrenti per essere decorata di Stucchi ed affreschi, presenta un'assieme, che al Passeggiero fà ritenere esser bene dolce un tal soggiorno per gli Abitanti del Luogo.

Ma il Trasimeno stesso che contribuisce non poco alla sua gajezza, ed alla amenità delle vedute, circondando il Colle ove sorge il Paese da Mezzodì, Levante, e Tramontana con i miasmi mefitici di esalazioni paludose rendendone l'aere insalubre, fa sì che tante bellezze a nulla valgano.

Ed infatto che giovar puote la vastità dell'Orizzonte, le magiche vedute, la gajezza del Trasimeno, a chi costretto ad abitare in Castiglione è amarèggiato dal pensiero, che da un momento all'altro nell'estiva stagione possa essere sorpreso dalle febbri periodiche, che degenerando ben di sovente in perniciose possa troncargli la vita, e vedere ben spesso rapirsi da morte immatura i suoi più cari?

E tale insalubrità non solo agli Abitanti dei Paese è nociva, ma a quelli pur' anco dei limitrofi Villaggi, e delle circostanti campagne; e dalle quasi continue malattie che soffrono gli Agricoltori nella stagione in cui maggiori ne sono le fatiche campestri, danno non lieve và a risentirne l'Agricoltura, e la pastorizia unici rami d'industria di questi Luoghi.
Benché l'E. V. possa comprendere le ragioni che producono tali miasmi permetterà che le venga rappresentato, che in varii punti del Trasimeno essendo basse le sponde, nella Stagione invernale cresce il livello delle acque, e si spandono in varii punti per estensione considerevole. Quindi un'orgogliosa vegetazione di piante palustri impedisce che le acque stesse sieno mosse dai venti, e rimanendo stagnanti, al ritirarsi delle medesime nasce la putrefazione delle foglie ivi cadute, dei piccoli pesci che vi rimangono morti, e le esalazioni che ne provengono, producono malattie in quasi tutti gli Abitanti dei dintori, e la morte talora di non pochi capi di Famiglie, che si veggono ridotte nella miseria, e nella desolazione.

A rimuovere un tale permanente flagello da queste infelici Popolazioni, gli Abitanti di Castiglion dei Lago, e suo Territorio fanno calde istanze all'E. V. affinché una cosa di tanto rilievo sia portata alla discussione del Parlamento Nazionale, onde sieno adottati degli opportuni provvedimenti in proposito.

Non verrà preso per soverchio ardire dall'E. V. se l'Esponente si permette proporre il modo onde ovviare a tante sciagure.

E primieramente farebbe mestieri ingrandire, e rendere più profondo l'attuale informe Emissario, sulla bocca dei quale dovrebbe istituirsi una cateratta per regolare a seconda dei bisogni la sortita delle acque, e mantenere colà la superficie di esse nello stesso livello, il che in principio sarebbe mestieri effettuare in più anni, e nella stagione invernale affinché non fosse maggiore il danno arrecato alla Salute Pubblica. Per colmare poi i bassi fondi potrebbero non poco essere di utile i numerosi torrenti, che scaricano le loro acque nel Trasimeno, come in alcuni punti si è osservato, e se il Governo Clericale nemico dei pubblico bene, non avesse lasciato senza i necessarii ripari i lavori già fatti per ottenere di colmarli, già già si risentirebbero non lievi vantaggi per la pubblica salute.

Non piccolo sarebbe pure l'utile che ne risentirebbe il Pubblico Erario sia per i maggiori dazj che dai frontisti potrebbe ritrarne, sia per quello acquisterebbe nei fondi ex-Camerali, che possiede in Castiglione del Lago, la maggior parte dei quali sono lungo le rive dei Trasimeno.

Affidato il Sottoscritto al cuore magnanimo dell'E. V. spera che vorrà muoversi a compassione di queste infelici Popolazioni, ed interporre il suo valevole Officio presso il Parlamento, perché sia rimosso da questi Luoghi un permanente flagello, e queste Popolazioni, oltre avere la sodisfazione di vedere esauditi i loro giusti reclami, conserveranno gratitudine eterna all’E. V. che si è fatta promotrice di opera così benefica.

A Sua Eccellenza
Il Signor Ministro dei Lavori Pubblici
Torino

Il Sindaco
Giuseppe Massini



VOTO SANITARIO DI TUTTI I PROFESSORI
ESERCENTI NEI DINTORNI DEL LAGO TRASIMENO


Noi qui sottoscritti Medici, e Chirurghi dei Comuni ubicati nelle adjaceaze del Lago Trasimeno, essendo stati incaricati dai Signori Sindaci locali, affinché avessimo dettagliatamente esposto il nostro giudizio intorno alle più comuni malattie , che qui regnano, come proprie della mera località, e circa le cause dalle quali esse derivano, non lasciando i mezzi per impedirle; quindi è che imprendiamo ad esporre quanto appresso.

Le malattie che in grandissimo numero affliggono non solo gli Abitanti dei Paesi circostanti al Lago suddetto, ma la maggior parte eziandio del Contado e di altri Villaggi limitrofi, che trovansi a poca distanza del medesimo, sono principalmente le febbri intermittenti di tutti i tipi, ed in specie le perniciose, e quindi le gastriche e le tifoidee. Dall'una, o dall'altra di cotali febbri rari sono quegl'individui, che in certa stagione dell'anno non ne rimangano affetti, e mentre taluni vi ci incontrano la morte, molti altri vi restano infermi per varj mesi, ed anche per qualche anno, senza poter liberarsene con qualunque metodo curativo; né la perdonano agli stessi nativi del luogo, né risparmiano alcuna età, alcun ceto di persone.

Egli è un fatto incontrastabile, che tali malattie siano proprie soltanto di alcune peculiari località, giacché non si rinvengono ovunque, siccome accade della maggior parte dei mali che affliggono gli uomini. Queste località hanno tutte una qualche cosa di comune fra di Loro, della quale appunto mancano gli altri luoghi, ove regnare non vengonsi le febbri enunciate. Sembra dunque, che legittima ne nasca la conseguenza, che queste debbano riconoscere per fornite immediato della loro produzione quella tal cosa, che dicemmo avere in comune le citate località. E difatti a tutti è noto in qual numero esorbitante dominino cotali febbri nell'Agro Pontino, nel Ravennate, e Ferrarese, nel Senese, nel Mantovano, luoghi tutti che hanno di comune fra loro le acque stagnanti, i pantani, le paludi, l'aria umida e bassa, de' quali requisiti non è punto sfornito anche Castiglione del Lago non che il contado, ed i paeselli adiacenti. Ed in appoggio di questa opinione prendiamo soltanto i nudi fatti, mentre ai di già esposti, aggiungeremo in conferma primamente la particolarità della stagione in cui sogliono svilupparsi le malattie in discorso, particolarità, che favoreggia appunto lo svolgimento del miasma paludoso. Allorché infatti negli estivi ardori, rese più rare le piogge, e forzate le acque a più rapidamente evaporarsi e quindi a restringersi in più angusto confine, avviene che forminsi nei dintorni distesi pantani ove una quantità d'insetti acquatici di pesciolini, e di uova, non che sostanze vegetabili nelle sole acque viventi, fatte prive di loro, subiscano poscia in quel limo coadjuvante la elevata temperatura, quelle fatali putride fermentazioni, da cui svolgonsi quei gas di non per anco determinata natura, pei quali avvelenata l'aria circumambiente, va a costituirsi quel seme sui generis, da cui ha origine, e si eterna la estesa famiglia delle anzidette febbri di accesso, e le morbose lente affezioni dei visceri ipocondriaci, che vanno poi ad essere anche esse una concausa pel mantenimento in discorso, per renderle refrattarie a qualunque farmaco, e perché alterandosi così l'assimilazione solido-umorale, sia quindi posto a soquadro l'intiero organismo. La stagione inoltre caldo-umida dell'Autunno rende più numerose tali malattie; e ciò appunto, perché è provato, che mentre il caldo favorisce lo sviluppo dei gas mefitici, il vapore acquoso, di cui è pregna l'atmosfera, serve ad essi di veicolo. Col ritornare poi dell'inverno, abbassandosi la temperatura, né potendosi più effettuare sotto il 12° grado la putrida fermentazione, anche il fomite dei morbi in discorso vedesi cessare, e solo rimangono febbricitanti quegli individui, che pel lungo ripetersi dei febbrili accessi, andarono incontro a complicazioni morbose, ovvero che il di loro sistema nervoso per la detta ripetizione, acquistò delle marche così profonde da ripetere da se stesso quegl'innormali movimenti, anche tolta la causa, che ne fu la produttrice primiera.

A riparare pertanto a sì gravi sconcerti Sanitarj cui ogni Anno vanno incontro gli abitanti non solo di questa terra, ma di Paesi, e Campagne, che ad una certa prossimità costeggiano il Trasimeno, il migliore espediente sarebbe quello di obbligare le di lui acque a mantener sempre fisso il loro confine, giacché in tal modo quel terreno che viene ricoperto dalle medesime nella stagione invernale, e che poi si discuopre nella Estate per loro ritiramento, lo che costituisce la palude, quel terreno, diciamo, ridotto che fosse a coltivazione, non tramanda più dopo poco tempo alcuna metifica esalazione, qualora non venga di nuovo ricoperto dalle acque del Lago. Una tale fissazione dei suoi confini potrebbe ottenersi coll'ampliare, il già esistente informe emissario, poiché in allora le acque crescenti per le pioggie trovando una sortita, non si dilaterebbero per l’adjacente terreno, e cosi non formandosi più paludi, si toglierebbero le cause immediate delle anzidette malattie.

Ecco i morbi endemici della nostra Terra, e suoi dintorni; ecco le cause che li fomentano ed i ripari che vi si potrebbero apporre. Piaccia al Supremo Governo, cui fuor di dubbio stà a cuore la incolumità de' suoi Amministrati, di prendere gl'indicati provvedimenti per tutelare la salute di tanti fedeli Sudditi, afflitti mai sempre dalle infermità.
  • Adriano Dott. Michelangeli, Chirurgo Condotto in Castiglione del Lago
  • Cresentino Dott. Ercolani, Medico Condotto di Castiglione del Lago
  • Alesandro Dott. Alvi, Medico Chirurgo, Medico Condotto di Castiglione del Lago
  • Maccario Dott. Fabrizj, Medico Condotto di Castiglione del Lago con residenza in Giojella
  • Pietro Dott. Mari-Angeli, Medico Condotto in Tuoro
  • Clemente Dott. Coccia, Medico-Chirurgo Condotto in Passignano
  • Gio. Battista Dott. Massari, Medico Condotto di Panicale
  • Luigi Dott. Innamorati, Medico-Chirurgo Chirurgo Condotto in Panicale
  • Filippo Maccarini, Medico Chirurgo Condotto in Magione
  • Pietro Fornaci, Medico Condotto in Magione
  • Giuseppe Dott. Danzetta, Medico nel Comune di Magione
Visto per la verità delle firme degli Undici Professori Sanitarj quì soprafirmati e tutti dimoranti in Paesi e Villaggi situati nelle vicinanze del Lago Trasimeno; in fede ec.
Dalla Residenza Comunale di Castiglione dei Lago
Lì quattro Settembre 1861

Il Sindaco
Giuseppe Massini



RISOLUZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI TUORO
OGGETTO Sistemazione delle acque del Trasimeno
VITTORIO EMANUELE SECONDO PER GRAZIA DI DIO E VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA


L'Anno Milleottocentosessantuno Mese di Settembre giorno Due.

Nella Residenza Comunale alle Ore Dieci Antimerdiane si è riunita la Giunta Municipale composta del Signor Alessandro Boattini Sindaco, Antonio Costanzi, e Giuseppe Centoamori Assessori.

Ai quali riuniti il Signor Sindaco ha fatto conoscere che per aderire alle istanze, e preghiere di questa Popolazione invitava la Giunta Municipale a far conoscere al Governo dei Re gl'incovenienti, che si potrebbero ovviare, ed i vantaggi ai quali si andrebbe incontro ritirando le acque del Lago Trasimeno dalle paludi che annualmente nella stagione invernale suol formare con allargare e profondare l'attuale Emissario.

In seguito di che il Signor Antonio Costanzi ha fatto riflettere, che ritirandosi nella estate le acque del Trasimeno la putrefazione di sostanze vegetabili, ed animali da luogo ad una esalazione di aria mefitica ed insalubre, la quale è causa allo sviluppo delle febbri periodiche e perniciose, che apportano la desolazione ed il lutto nelle famiglie, risentendone danno maggiore la Gioventù; qual cosa potrebbe ovviarsi ritirando le acque dei Lago.

Quindi il Sig. Giuseppe Centamori ha esposto, che oltre il vantaggio essenziale, che si otterrebbe sistemando le Acque del Trasimeno, esposto dal Sig. Assessore Antonio Costanzi, altro ancora se ne va ad ottenere riguardo all'Agricoltura: Mentre essendo le rive del Lago pianeggianti, per ogni piccola escrescenza assai si dilatano le acque stesse, e ciò a preferenza si verifica in Val-Romana, Case del Piano, Pieve confini, e Borghetto per cui i Proprietarj oltre corrispondere le imposizioni dirette negli inondati terreni non ne ritraggono alcun profitto, perdendo ancora la semenza che in Autunno vi gettano, colla speranza, che il più delle volte rimane delusa, di ricavarne qualche frutto. Al che a mio avviso potrebbe aggiungersi che se la Ferrovia Aretina dovesse transitare per queste parti, forse il Governo potrebbe approfittarsi dei Terreni risultanti dal ritiro delle Acque per la lunghezza di Chilometri Quattordici.

In vista di che si spera che il Governo del Re cui sta a cuore il ben essere del suoi Sudditi sul riflesso dei danni che risente la Popolazione relativamente alla salute, e calcolati i vantaggi derivanti all'Agricoltura, vorrà prendere in considerazione la domanda che in nome della Popolazione gli viene diretta.

Fatto, e chiuso il presente Verbale in Tuoro alle Ore dieci antimeridiane del giorno, Mese, ed Anno sopradetti.

(Firmati)
  • Alessandro Boattini, Sindaco
  • Antonio Costanzi, Assessore
  • Giuseppe Centamori, Assessore
  • M. Vecchi, Segretario Comunale


RISOLUZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI PASSIGNANO
IN NOME DI SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II
PER GRAZIA DI DIO E VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA


L'Anno 1861 il giorno Sette Settembre

In seguito d'invito fatto correre a ciascun membro componenti questa Giunta Municipale dal sottoscritto Assessore ff. di Sindaco sono intervenuti nella Residenza Comunale di Passignano alle Ore 9 antimeridiane come appresso.
  1. Paolo Marzi, Assessore
  2. Francesco Ceccarelli, Assessore
  3. Carlo Paciotti, Assessore
Presieduta l'Adunanza dal sullodato Signor ff. di Sindaco il quale ha proposto la discussione della presente proposizione. Sono state presentate in questo Officio Comunale varie petizioni, le quali sebbene ciascuna per se abbia il suo intendimento, tendono nullaostante tutte ad un medesimo fine, migliorare l'attualità del Lago Trasimeno pe' suoi rapporti di pubblica incolumità, di danni economici che arreca; ed estrinsicamente venga abolito il Motuproprio di Papa Pio VII Codice legislativo sul Lago imcompatibile con i diritti di proprietà, e coll'inviolabilità di persona, e di domicilio, che la forma costituzionale ci garantisce. Questi sono gl'intendimenti delle petizioni avanzate, e che a mezzo nostro chiedono vengano portate sul tavolo Governativo.

Data lettura dal Presidente delle petizioni, ha presa la parola l'Assessore Signor Francesco Ceccarelli dicendo, opino che l'attuale Governo vigile e provvido per tutto, e per tutti attuerà certamente una riforma su questo nostro Lago Trasimeno voluta dalla sua natura stessa, e porrà ad effetto uno dei tanti esistenti progetti, che l'energia del passato governo incapace di attuare migliorie sociali ha gettati sotto le panche Ministeriali. Non è dubbio, che le accrescenze, e decrescenze di acque che annualmente più o meno sensibili si succedono formano paludi, nelle quali avvengono fermentazioni di sostanze vegetabili, ed animali e ne risultano quelle palustri esalazioni tanto nocive all'umana salute e produttive del miasma generatore delle tanto numerevoli febbri intermittenti, e perniciose. A questo genere dominante di febbri che affliggono queste Popolazioni è pure da notarsi le conseguenze, e le reliquie che dietro loro lasciano nei moltissimi individui che ne sono stati affetti, quali sono le croniche alterazioni del sangue, del fegato e della milza, che difficilmente più se ne liberano, e che per questi, prima del tempo la morte recide il loro stame di vita. Per le accrescenze delle acque del Lago ne viene che vengono ricoperte, e sepolte sotto le acque moltissime sementi già fatte, e così defraudate le speranze dei Coloni, e Proprietarj; questo danno non piccolo porta inconvenienti economici e commerciali. È doveroso si attendino le petizioni avanzate, ed io proporrei venisse da noi proposto che si facesse voto al governo che tanto per ragione di pubblica salute, quanto per ragione economica per i surriferiti danni, che le inondazioni arrecano, venisse provveduto o con una certa, e stabile limitazione, o con un totale diseccamento certo più utile, e per i Popoli, e pel Governo stesso.

Per quanto riguarda il nominato Codice legislativo sul Trasimeno ha preso la parola il signor Paolo Mazzi Assessore ed ha detto, che questo è per sua natura vessatorio sì per parte dei pescatori, come di ogni cittadino. È vessatorio quando stabilisce alcune norme, la trasgressione delle quali fa cadere in contravenzione, ed in multe chi non conosce tal codice, ed anche il forestiero. È incompatibile colla costituzione quando a beneplacito della forza si possono fare arbitrarie personali, e domiciliari perquisizioni. È infine ingiusto quando si ammette che un proprietario è tenuto prestare il proprio terreno, non che il terreno allagato di particolare proprietà cosicché il padrone non è più padrone di farne a suo piacere quell'uso che crede, e vuole; onde il Motu-proprio del 1822 è codice incompatibile colla costituzione, e colla civilizzazione de' tempi attuali.

Il Signor Assessore ff. di Sindaco Presidente ha soggiunto: Ho udito con vero piacere la leale, esplicita, e libera discussione e l'appoggio che avete dato alla mia proposta. V'invito a sottoscrivere il presente Atto, il quale io intendo inviarlo al Trono del Nostro eletto Re Vittorio Emanuele II, e confidare che il di lui cuore magnanimo vorrá apprezzare questa nostra petizione, e ottenere da esso quello che da tanto tempo si sperava.

Fatto, letto, e chiuso il presente processo Verbale questo dì Mese, ed Anno suddetti.

Per il Sindaco assente
L'Assessore ff. Bernardino Baldoni
  • Paolo Mazzi, Assessore
  • Francesco Ceccarelli, Assessore
  • Carlo Paciotti, Assessore


DELIBERAZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI PANICALE
IN NOME DI SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II
PER GRAZIA DI DIO, E VOLONTÀ. DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA


Regia Intendenza Generale dell'Umbria

Comune di Panicale

L'Anno l8sessantuno; Il Giorno di Domenica 15 Settembre alle Ore cinque pomeridiane.

Previo invito si è riunita in questa Residenza la Giunta Municipale, e cosi gl'Illmi Signori
  • Mancini Gaspare, Sindaco
  • Romualdi Giovanni, Assessore
  • Zucchetti Vincenzo, Assessore
  • Mancini Federico, Assessore
  • Cesarini Serafino, Assessore
Sull'Istanza dell'Illmo Signor Sindaco di Castiglione dei Lago

Ad oggetto di esporre il Loro voto, e deliberare sul modo di migliorare l'attualità del Lago Trasimeno pei suoi Rapporti di pubblica incolumità, e di pubblico e privato interesse.

Il signor Sindaco espose ai Signori Coadunati, che a suo avvisso, unico mezzo di migliorare la condizione attuale degli adiacenti al Lago Trasimeno, non che dei paesi limitrofi al Lago stesso, sia per il lato igienico, sia per il lato economico, è quello di restringere sempre ad una stessa elevatezza la superficie delle acque, mantenendole sempre ad una inaccrescibile espansione, giacché impedendogli l'escrescenza, non si avranno più nella stagione estiva, allorché il Lago, scemando si ritira, dei ristagni di acqua che vanno a corrompersi, e divengono sorgenti di pestifere esalazioni; che ad ottenere il continuo grado di elevatezza della superficie del Lago vedrebbe indispensabile di portare l'attuale Emissario del Lago Trasimeno a quel punto di profondità ed allargamento necessario, e che potrebbe facilmente anche da non Periti dell'arte stabilirsi, che con tal mezzo verrebbensi a rendere salubri, e coltivabili i Terreni che attualmente sono soggetti alle inondazioni, e rimoverebbensi i danni, che ne provengono ai Proprietarj, e quindi anche al pubblico interesse, per la perdita dei prodotti del suolo causata dal dilatamento delle acque.

I Signori assessori riconoscendo anch'essi la necessità di Migliorare la condizione igienica delle popolazioni limitrofe al Lago Trasimeno, convennero ad unanimità sul parere esternato dal Signor Sindaco, reputando cioè come unico mezzo la correzione dell'attuale Emissario.

Su di che venne redatto il presente Verbale, che previa lettura, fu firmato il dì, ed anno che sopra
  • G. Mancini, Sindaco
  • Serafino Pesarini, Assessore
  • Giovanni Romualdi, Assessore
  • Vincenzo Zucchetti, Assessore
  • Americo Mancini, Assessore


RISOLUZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI CASTIGLIONE DEL LAGO
OGGETTO Disseccamento delle Paludi del Trasimeno
IN NOME DI SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II
PER LA GRAZIA DI DIO, E DEL VOTO DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA


L'Anno 1861 ed il giorno 9 del Mese di Settembre

Riunita la Giunta Municipale di Castiglione del Lago sotto questo suddetto giorno nella sua Residenza, alle ore 9 antimerid. composta degli onorevoli Signori
  • Giuseppe Massini, Sindaco
  • Giovanni Mazzuoli, Assessore
  • Giovanni Fantacchiotti, Assessore
  • Giov. Battista Galeazzi, Assessore
  • Angelo Romizj, Assessore
ai quali signori Assessori tutti intervenuti, il predetto signor Sindaco, come Presidente l'Adunanza ha esposto

Le continue e giuste lagnanze delle Popolazioni che abitano nell'intorno del Lago Trasimeno, e segnatamente di questo Comune, devono muovere questa Municipale rappresentanza affinché sia legalmente esposto al governo, che le acque stagnanti che formano le paludi del Lago stesso, con i loro miasmi mefitici, particolarmente nella stagione estiva, producono una immensità di malattie cioè, le febbri intermittenti, le perniciose le gastriche, le tifoidee da rendere infelici queste popolazioni, che si vedono bene spesso rapire da morte immatura gl'individui dello proprie famiglie con danno enorme anche dell'Agricoltura, attesoché le conseguenze di tali malattie arrecano un mal essere agl'individui che ne sono affetti per più e più mesi consecutivi.

L'Assessore signor Angelo Romizj convenendo onninamente nell'opinione del prefato signor Sindaco, aggiunge, doversi far conoscere al superiore Governo con i colori più sentiti, che oltre le suddette ragioni igieniche meritano di essere ponderati da Chi presiede alla cosa pebblica gl'inconvenienti morali che derivano dalle ingiuste Leggi che governano il Lago Trasimeno e che invece di essere rettificate dopo il nuovo ordine di cose, sono state con sorpresa generale calorosamente confermate da chi presiede all'Amministrazione del Lago in discorso. E difatti: le inquisizioni, le tasse esorbitanti, il modo vessatorio di esigerle, le angherie ai possidenti frontisti, danno motivo a frequenti contravenzioni alla Legge per cui ne nasce la demoralizzazione non solo nei pescatori, che sono le persone più oziose, e miserabili di questi disgraziati paesi, ma ancora nella classe dei Contadini, che allettati da qualche pesce che rimane rinchiuso nelle paludi del Lago suddetto, trascurano le lavorazioni dei proprj terreni, e si avvezzano a contravvenire alle Leggi.

A tutto ciò sovraesposto il signore Assessore Giovanni Mazzuoli aggiunse che il restringimento del Lago non solo porta vantaggio all'igiene pubblica migliorando l'aria dei Paesi e Villaggi circostanti, ma formerebbe ramo d'entrata per il Governo, sia perché sui terreni che vanno a scuoprirsi ci perciperebbe i dazj diretti, sia perché moltissimi terreni appartenenti al Demanio dello Stato già Camerati, sono situati nelle adjacenze del Lago suddetto, e verrebbero liberati dalle continue e ripetute alluvioni.

A tutto questo si aggiunge dal Signor Assessore Fantacchiotti che il retratto attuale del Lago non è di nessun utile al Governo, perché piccola è l'entrata, moltissime sono le spese, ed il sistema male inteso dell'Amministrazione attuale del Lago essendo quella stessa del Passato Governo Papale, non porta utile all'Erario, ed è sorgente di vessazioni a queste Popolazioni demoralizzandone sempre più i costumi, come testè saviamente opinava l'onorevole collega Signor Romizj.

Laonde per tali, e tanti motivi ad unanimità la Giunta Municipale conviene nella necessità, ed utilità igienica, morale e finanziaria del disseccamento delle Paludi del Trasimeno, e confida che il Superiore Governo sia per accogliere senza esitanza sì giusta domanda ordinando efficaci e pronti miglioramenti.
Atto fatto, letto, e chiuso questo dì Mese, ed Anno suddetti.
  • Giuseppe Massini, Sindaco
  • Giovanni Mazzuoli, Assessore
  • Gio. Battista Galeazzi, Assessore
  • Angelo Romizj, Assessore


RISOLUZIONE CONSILIAIRE DEL COMUNE DI CASTIGLIONE DEL LAGO
RELATIVA ALLE PALUDI DEL LAGO TRASIMENO
avvenuta sotto il cessato GovernoPontificio
IN NOME DI S.S. PAPA PIO NONO P.0.M.
FELICEMENTE REGNANTE


L'Anno XV del suo Pontificato, il Giorno di Mercoledì venti Giugno 1860.

Previo avviso dato all'Apostolica Delegazione con Officio del 15 stante N. 150 a senso del § 4. Dell'Editto 24 Novembre 1850 ed in seguito di speciale Biglietto d'invito diretto, sino dal giorno 16 andante dall'infrascritto Segretario a ciascuno dei Signori Anziani, Consiglieri, Sindaci, e Deputati Ecclesiastici colla enunciazione degli oggetti da discutersi.

Si è adunato il pubblico Consiglio di Castiglione dei Lago in prima Chiamata alle Ore 10 antemeridiane nella Residenza Municipale come appresso

ANZIANI. Nuccioni Sebastiano, Cesarini Giov. Battista,

CONSIGLIERI. Modesti Ermenegildo, Petrucci Stefano, Nicchiarelli Cesare, Bajocco Angelo, Santini Luigi, Moretti Enrico, Brancaleoni Domenico, Reverendo Don Pacifico Gori, Girotti Carlo, Pievajoli Giov. Battista, Doricchi Antonio, Cesarini Felice, Bianchini Antonio, Mazzuoli Giovanni, Milanesi Felice, Romizj Angelo, Sabba Tommaso, Refenero Giovanni, Piselli Giuseppe, Buraglini Pietro Sindaco di Vajano, Bondo Pietro Sindaco di Laviano, Molto Reverendo Sig. Don Giuseppe Brogioni. Deputato Ecclesiastico

Presiedendo l'Adunanza l'Illmo. Sig. Luigi Baldetti primo Anziano.

Invocato il Divino Aiuto, e dichiarata aperta dal signor Presidente la sessione sono stati estratti a sorte dalle urne rispettive gli arringatori pel prossimo Consiglio nelle persone dei Consiglieri
  • Bianchi Antonio
  • Romizj Angelo
e per la sottoscrizione del Verbale della presente Adunanza i Signori
  • Milanesi Felice
  • Nuccioni Sebastiano
  • Nicchiarelli Cesare
  • Cesarini Giov. Battista
conforme al disposto nel § 47 della citata legge.

Dopo di che passando il Consiglio a trattare singolamente degli oggetti enunciati nel biglietto d'invito l'infrascritto Segretario ha fatto lettura della seguente proposta.

La Memoria a S. Santità per implorare il disseccamento delle Paludi del Trasimeno a vantaggio della Salute pubblica di cui si fa lettura, e del tenore, ec.1.

I Signori Arringatori, Piselli, e Bajocco ciò inteso, presero la parola e dissero, che l'istanza, esibita al Consiglio e precedentemente alla Magistratura a mezzo dell'Anziano Signor Giovanni Fantacchiotti, colla quale la Popolazione di questo Comune implora l'abbassamento dell'Emissario pel disseccamento delle Paludi del Trasimeno a miglioramento della Salute delle Popolazioni di questi Contorni angustiate da continue malattie, è da prendersi in premurosa considerazione.

Fatta discussione in merito, e questa finita
Il Presidente ordinò porsi a partito
«Se piace di approvare la Memoria sopradetta.»

Distribuiti, raccolti, e scoperti i voti furono trovati N. venti favorevoli ed uno contrario, avendo votato anche i Signori Sindaci degli Appodiati Vajano e Laviano, perché l'interesse della Salute pubblica abbraccia l'intiero Comune estensivamente alle loro Università, e cosi fu vinta la proposizione.
Omissis ec.
  • Luigi Baldinetti, Anziano Presidente
  • Giov. Battista Cesarini, Anziano
  • Sebastiano Nuccioni, Anziano
  • Felice Milanesi, Consigliere
  • Cesare Nicchiarelli, Consigliere
  • Giov. Battista Sodini, Segretario
_________

1 La Memoria di cui si fa di sopra menzione che si trasmise al Papa, dimostrava il danno che arrecavano alle circostanti Popolazioni le Paludi dei Trasimeno, e faceva conoscere la facilità e l'utilità del progettato emissario. La detta memoria fu accolta benignamente dal Governo di allora, e già si erano ordinati dei lavori in proposito.

Polvese. La versione di Vinicio

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Questa mattina siamo andati all'isola Polvese per ascoltare la versione di Marco Vinicio Guasticchi (commissario della Provincia di Perugia); versione che in sintesi riportiamo qui sotto.


  • "La Polvese rimarrà di uso pubblico e sarà garantita la sua fruibilità turistica". 
  • "La delibera era uno studio di fattibilità ed è stato invece letto erroneamente come concessione già data ad un privato". 
  • "La delibera è sta ritirata perché è giusto che ci sia una condivisione diversa da quella che c'è stata finora e per consentire un maggiore approfondimento alla nuova amministrazione provinciale attiva ad ottobre".
  • "Senza risorse l'isola tornerà ad essere una savana ingestibile".
  • "Non comprendiamo il comportamento di certi amministratori pubblici che hanno fatto un attacco diretto alla Provincia quando potevano accedere agli atti, evitando così di cavalcare la polemica".
Non tutti i dubbi si sono dissolti, alcuni passaggi dell'iter che ha portato allo studio di fattibilità ci appaiono ancora poco chiari. Comunque siamo soddisfatti per lo scampato pericolo... forse.

    Una barca carica di ricordi

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    Chi sono i personaggi vestiti a festa ritratti a bordo della barca? Il più piccolo è Alessandro Massinelli, detto Sandro, nato nel 1930. Tutti gli altri sono suoi parenti stretti: i Massinelli e i Sepiacci.

    Queste informazioni, come la splendida foto qui sotto, le abbiamo avute da Francesco, il figlio di Sandro.



    Sempre Francesco ci elenca gli occupanti:
    Si distinguono, a partire da sinistra: Fernanda Sepiacci (detta Nanda); Alessandro Massinelli (il bimbo); Laura Sepiacci (nata nel 1910, madre di Alessandro e sorella maggiore di Nanda); Telesforo Sepiacci (detto Ugo, che ora abita a Cividale del Friuli) e Giovanni Massinelli (marito di Laura e padre di Alessandro detto Sandro) in cravatta e camicia bianca.
    La foto fu scattata tra le due guerre, nel 1932, quasi certamente a Castiglione del Lago in un giorno di festa.

    In una seconda foto, molto simile ma con l'inquadratura leggermente spostata, cambia la disposizione e le persone a bordo.



    Lasciamola descrivere a Francesco.
    Nella seconda si vede Fernanda Sepiacci (Nanda) con il fidanzato Alberto Livio (era un aviatore di origini siciliane); Alessandro Massinelli detto Sandro; Laura Sepiacci e Telesforo Sepiacci che da bravo balilla saluta sull'attenti: Telesforo era un asso della squadra di nuoto fascista e fu portato a disputare delle gare a Bologna; classe 1920. Dalle due foto si capisce che non c'erano altre persone con loro ed è ipotizzabile che Livio fosse il proprietario della macchina fotografica e che abbia regalato ai miei nonni le due foto.
    Queste due foto sono particolarmente significative, ci riportano a un mondo ormai scomparso in cui il lago e le barche erano centrali nella vita della comunità.

    Non possiamo non notare alcuni dettagli della barca in legno.

    Telesforo è a cavalcioni sulla panca di poppa che è integra e collega le due sponde, si nota un leggero dente che sporge verso l'esterno. Con l'arrivo del motore fuoribordo la tavola del culaccioè scomparsa, sotituita da due elementi in legno dalla forma triangolare.

    In alcune barche lo specchio di poppa, il culaccio, veniva fissato alle sponde con incastri a mezzo dente tipici dei lavori di falegnameria; anche se l'immagine non è troppo chiara, sembra di vedere gli incastri anche nelle foto qui sopra.

    Si notano le venature del legno, non è stata usata una vernice protettiva ma sicuramente il fondo fu imbevuto di catramina, e poi cosparso con del catrame più denso. 

    Sui lati si notano le cuciture con grappe di ferro che tengono insieme le tavole delle sponde; tecnica costruttiva di cui ci parlò Ermanno Gambini.

    Verso prua vi è la panca mobile in legno usata per far sedere i paseggeri.

    Le due foto sono state scattate in un'epoca precedente all'introduzione del motore fuoribordo. La becca, la prua, era più bassa e terminava tronca, a capitino, come nelle barche dei laghi di Chiusi e Montepulciano.

    Come è fatto il capitino si vede meglio nella foto che segue (scattata da Girolamo Tilli intorno agli anni '10 del secolo scorso).



    Nell'immagine che segue si vede la barca al museo di Passignano, costruita da Lanfranco Faluomi con Roberto Baldoni e Gino Schippa, in questo caso la becca non si solleva affatto e la forma è nel complesso appiattita.

    "Pescatori del Trasimeno". Una serata per ricordare Giovanni Moretti

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    Giovedì 17 luglio alle 21.15, nel piazzale del Museo della Pesca di San Feliciano.



    Una serata in onore di Giovanni Moretti, con letture tratte dal saggio "Pescatori del Trasimeno" in cui lo scomparso docente di dialettologia all'Università di Perugia, uno dei fondatori del museo, racconta, in un periodo di profondi cambiamenti, il mondo della pesca al Trasimeno.

    L'introduzione delle fibre sintetiche nella costruzione delle reti, lo studio e l'utilizzo di tecniche riproduttive nuove delle specie ittiche, lo sviluppo industriale causano, infatti, cambiamenti radicali in un sistema rimasto immutato per millenni, in cui la tradizionale figura del pescatore tende inesorabilmente a scomparire.
    Consapevole di questo profondo mutamento il professor Moretti si fa testimone di una cultura a rischio di estinzione.

    Moretti ascolta e riporta le testimonianze dei pescatori del posto, come ci ricordano gli organizzatori dell'incontro:
    La loro memoria si fissa tra le righe, diviene un raccontare che si fa, sotto la penna piana dell'autore, un'antologia delle pratiche, degli strumenti e dei vezzi dei pescatori del ventesimo secolo. Ma non solo, il loro vernacolo, con le sue varianti di posta in posta, è colto e lasciato nel tentativo di intrappolare quei suoni di parole costitutive dello spazio dei pescatori e destinate in breve al disuso.
    Come si svolgerà la serata:
    • A introdurre la figura di Giovanni Moretti sarà Ermanno Gambini, suo collaboratore per anni, di cui porta avanti, presso l’Università di Perugia, il progetto ALLI (atlante linguistico dei laghi italiani).
    • Gianfranco Zampetti leggerà dei brani tratti dal testo di Giovanni Moretti.
    • A seguire, conversazione intorno all'idea di Museo della Pesca a quasi cinquanta anni da "Pescatori del Trasimeno" ed al pescare.
    • Concluderà Vanni Ruggeri, consigliere comunale con delega ai beni e alle attività culturali del Comune di Magione.

    La processione delle barche per Santa Maria Maddalena

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    Ieri sera, accompagnata dai fuochi d'artificio, si è svolta la processione per Santa Maria Maddalena.
    Le previsioni del tempo non promettevano nulla di buono, ma alla fine tutto è andato per il meglio.

    Di seguito le foto scattate ieri sera durante la processione per la patrona di Castiglione del Lago.

    [E. F.]























    Quando gareggiano i rematori di San Feliciano

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    Questo pomeriggio difronte al lungolago di San Felicano si sono svolte due gare di voga tradizionale. La prima, a due rematori, riservata ai giovanissimi; la seconda, invece, ha visto affrontarsi imbarcazioni a un rematore.

    Ma non è finita. Sabato 2 agosto alle ore 17 si svolgerà una gara di voga tradizionale a tre rematori.
    Domenica 4 agosto alle 17 ci sarà la gara di barche a due rematori riservata a giovani e donne. Mentre alle 18 si affronteranno gli equipaggi a due adulti.

    Forse è superfluo ricordarlo ma queste gare sono organizzate dal Circolo Rematori San Feliciano.

    [E. F.]


















    Rematori per un giorno. Vieni a remare con noi!

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    Il Circolo Rematori di San Feliciano e l'Arbit organizzano due giornate per far conoscere e sperimentare la tipica voga del Trasimeno. Se vuoi provare a remare con noi, questi sono gli appuntamenti:

    Sabato 16 agosto dalle 9,30 alle 12,00 al porto turistico di Castiglione del Lago.
    A seguire, su prenotazione, pranzo a base di pesce di lago a 15 € al ristorante la Capannina. Per info e prenotazioni +39 339 5456987 Guido.

    Domenica 17 agosto dalle 9,30 alle 12 nell'area lungolago di San Feliciano.
    A seguire aperitivo con specialità di pesce di lago a 5 € (fritti + bicchiere di vino) alla Vecchia friggitoria della Cooperativa pescatori del Trasimeno. Per info e prenotazioni +39 347 5443383 Filippo.

    I due incontri sono parte della manifestazione Trasiremando che, come da tradizione, si volgerà la mattina del 15 agosto. La partenza alle ore 9, 00 dal lungolago di Passignano e l'arrivo intorno alle 12,00 sempre a Passignano. Seguirà pranzo di ferragosto. Per maggiori informazioni sulla regata non competitiva, sui percorsi e sulle quote di iscrizione www.trasiremando.it o telefonando al +39 328 2235548 o +39 348 4086605.

    Il drago sfida il teschio alla terza edizione della Trasiremando

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    Questa mattina si è svolta la terza edizione della Trasiremando, la regata non competitiva per barche a remi di qualsiasi tipo e dimensione, organizzata dall'A.S.D. Centro Rematori Passignano in collaborazione con numerose associazioni locali.

    Qui sotto alcune foto della manifestazione.

    [E. F.]























    A Castiglione si è tornati a remare

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    Stamani al porto turistico di Castiglione del Lago si è svolta la prima parte di "Rematori per un giorno" una iniziativa organizzata dall'Arbit con il Circolo Rematori San Feliciano nell'ambito dell'edizione 2014 di Trasiremando.

    Chi si è presentato ha potuto provare la voga tradizionale del Trasimeno sotto la guida attenta dei provetti rematori di San Feliciano. Ma, volendo, si poteva pagaiare una canoa o manovrare un pattino d'epoca da poco restaurato.

    Domani, sulla sponda opposta del lago, a San Feliciano, dalle ore 9 a mezzogiorno, si ripeterà l'iniziativa.

    Qui sotto alcune foto scattate stamattina.

    [E. F.]

















    What we love will save us

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    Ieri pomeriggio abbiamo avuto la fortuna e il piacere di assistere alla presentazione del lavoro di Buster Simpson, uno tra i più interessanti artisti americani che, colpevolmente, non conoscevamo.



    Simpson ha brevemente illustrato alcune tappe del suo lavoro, nel quale l'acqua ha un ruolo centrale; forse proprio per questo l'abbiamo sentito da subito vicino.

    Con le sue opere (spesso opere pubbliche) si occupa direttamente di ecologia, materie prime, riciclo, degrado ambientale e beni comuni. Nella sua estetica si fondono temi sociali, politici ed ecologici.

    La sua arte è strettamente connessa al mondo reale, nel quale interviene; un'arte utile e onesta che cerca di raccontare la verità... secondo noi riuscendoci.



    La presentazione si è svolta a Civitella Ranieri uno splendido castello del XV secolo poco distante da Umbertide, dove hanno luogo le residenze per musicisti, scrittori e artisti dell'omonima fondazione.

    L'edificio è incantevole ma veramente straordinaria è l'atmosfera che vi si respira: capita raramente che la bellezza di un luogo sia esaltata dalla gentilezza e dalla affabile accoglienza di chi lo vive e anima.

    Non possiamo che invitare tutti a sfruttare la serrata serie di presentazioni e iniziative in programma perché oltre al loro intrinseco valore sono una imperdibile occasione per godere questo incantevole luogo e conoscere una comunità di artisti che si apre alla regione che li ospita.



    Per maggiori informazioni sull'attività della Civitella Ranieri Foundation e sul calendario delle presentazioni si può consultare il sito www.civitella.org o la pagina facebook.

    Per approfondire il lavoro di Buster Simpson www.bustersimpson.net.

    Fino alla metà di settembre il castello ospita la bella mostra di Laura Bradley e Massimo Pierucci.

    World Lake Conference, assegnati due premi all'Arbit

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    Questo pomeriggio nel centro espositivo della Rocca Paolina di Perugia sono stati premiati i vincitori del "Best Practices for Lakes Award".

    Per il settore architettura, territorio e paesaggio, ingegneria è risultato vincitore il progetto dell’Arbit per il Borgo dei Pescatori.

    Un premio che ci rende orgogliosi, poiché è stato riconosciuto il valore di un'idea scaturita dalle esigenze dei pescatori del Trasimeno, che il talento di Davide Faralliè riuscito a tradurre in disegno, trasformando così in splendidi volumi delle semplici e vaghe indicazioni.



    Il concorso è parte della XV Conferenza Mondiale sui Laghi, la World Lake Conference, che quest'anno si svolge in Italia tra il lago Trasimeno e Perugia. Da oggi al 5 settembre e vi prendono parte più di mille esperti provenienti da ogni parte del mondo.

    Il "Best Practices for Lake" aveva l'obiettivo di individuare e far conoscere le «migliori pratiche di gestione sostenibile delle aree lacustri», così come «i soggetti che hanno fornito un contributo tangibile alla tutela ambientale in un'ottica di sostenibilità, attraverso progetti, strategie, governance, know-how scientifici in ambiente lacustre».



    Ma non è finita qui. All'Arbit, infatti, è stato assegnato anche il primo premio del "LakeDoc Award 2014" (Visual Storytelling Award - art, research and photografic exibition), un concorso per video e foto sul tema dei laghi, «nato per promuovere la cultura dell'acqua e delle aree lacustri». Sono stati coinvolti fotografi professionisti, studiosi, ricercatori e semplici appassionati da tutto il mondo che hanno raccontato il lago da diversi punti di vista. Nella categoria short video è risultato vincitore il video "Al Trasimeno" che potete vedere in questa pagina.

    «E’ una grande soddisfazione ricevere questi premi», ha commentato il presidente dell’Arbit, Guido Materazzi. «I semi dei nostri progetti stanno finalmente germogliando. Sia il progetto per il Borgo dei pescatori, sia il primo premio nel "LakeDoc Award 2014" sono parte del nostro lavoro finalizzato a difendere il lavoro dei pescatori e a divulgare la conoscenza delle attività lacustri legate alle barche e alle tradizioni del Trasimeno.
    Il nostro auspicio ora – ha chiosato Materazzi - è che grazie a questo riconoscimento non solo possa cambiare l'atteggiamento di chi ha accolto con diffidenza il progetto del Borgo dei pescatori, ma che tutto ciò possa presto tradursi in realtà».

    Un villaggio a misura di pescatori

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    Tra i progetti premiati per l'attenzione all'ambiente lacustre

    Sara Minciaroni per il Corriere dell'Umbria, giovedì 4 settembre 2014, p. 22.

    Castiglione del Lago. Idee e progetti vincenti per rilanciare il Trasimeno e la sua economia.
    Se Perugia ospita la WLC, un appuntamento che riunisce oltre mille partecipanti tra studiosi, ricercatori ed esperti provenienti da tutto il mondo per approfondire i temi legati alla gestione, conservazione e recupero delle aree lacustri, non poteva certo mancare la presentazione di progetti su e del Trasineno.

    I premi andati ad iniziative del territorio sono ben tre. Di questi, due se ne è aggiudicata l'Associazione recupero barche interne tradizionali. Il più importante è certamente il riconoscimento andato al progetto "Il borgo del pescatori" per il settore architettura, territorio e paesaggio, ingegneria realizzato in collaborazione con la Cooperativa pescatori. Il "Best Practices for Lakes Award" aveva l'obiettivo di individuare e far conoscere le "migliori pratiche di gestione sostenibile delle aree lacustri".
    "È una grande soddisfazione ricevere questi premi", ha commentato il presidente dell'Arbit, Guido Materazzi, "i semi dei nostri progetti stanno finalmente germogliando. Il nostro auspicio ora - ha detto - è che non solo possa cambiare atteggiamento di chi ha accolto con diffidenza il progetto del Borgo dei pescatori, ma che tutto ciò possa presto tradursi in realtà".
    All'Arbit è stato assegnato anche il I° premio del "LakeDoc Award 2014", un concorso per video e foto sul tema dei laghi, per lo short video "Al Trasimeno".
    Premiato anche il progetto Bioenergy Reed, un'idea di green economy realizzata dagli allievi del "Rosselli-Rasetti" di Castiglione del Lago e finalizzata alla creazione di ricchezza mediante l'utilizzo della "cannuccia di palude".

    Le barche del Lago Maggiore nel volume di Francesco Rusconi-Clerici

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    di Marco Bonino

    Francesco Rusconi-Clerici ha raccolto, nel corso di alcuni decenni, una notevole serie di testimonianze, documenti, immagini e notizie sulle imbarcazioni del "suo" lago, il Verbano, dal Rinascimento, fino alla fine della tradizione. In questo volume collega questo materiale come in un viaggio personale, in cui traspare l'entusiasmo per questa storia suo e dei suoi interlocutori.

    Dopo alcuni cenni sull’ambiente, l’economia e la storia del lago, in cui ha un ruolo molto importante il collegamento con Milano e con Pavia, attraverso il Naviglio Grande ed il Ticino, vengono esposti per capitoli i vari tipi di imbarcazioni, prima quelle tradizionali e poi quelle venete usate sporadicamente sul lago e poi ancora quelle importate dal turismo (le inglesine o le jole ) e dalle attività sportive, soprattutto il canottaggio.

    Non mancano soluzioni curiose, come l'ipposcafo, per continuare con porti, approdi, darsene private e cantieri e concludere con alcuni aspetti della modernità. Insomma una massa notevole di informazioni e documenti, che completa il quadro delle tipologie di barche del Verbano, nei suoi rapporti con il Ticino ed i Navigli, chiarendo anche quanto le terminologie dialettali spesso siano molto specifiche di zone limitate: ad esempio il quattràss del Verbano era molto diverso da quello di Novate Mezzola e del Lario.

    L’entusiasmo per questa ricerca traspare in modo evidente dall'esposizione di esperienze e conoscenze personali e questo è un fatto positivo, che ho avuto modo di apprezzare dagli incontri personali con l'Autore. Tuttavia in vari punti fa debordare ed accavallare gli argomenti, o passare alcune incongruenze sia nel testo che nell'ampia bibliografia.

    Bologna, 29 Settembre 2014



    Francesco Rusconi–Clerici:
    BARCHE DEL LAGO MAGGIORE
    Ed. Tararà, Verbania, 2013.
    ISBN. 978-88-97795-5
    240 pagine, 510 immagini, 39,00 euro.

    Il volume è disponibile su Amazon.it o Tararà.






    Il monumento dedicato ai pescatori del Trasimeno

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    Superato l'incrocio, ci si imbatte in un uomo barbuto e con una folta capigliatura, indossa due lunghi stivali in gomma, grembiule e maglione di lana. Tra le mani ha la rete che sta raccogliendo. Della barca vediamo solo un tratto della sponda.

    Siamo a Borghetto, questa massiccia figura è una statua in pietra serena che, vagamente, ricorda i contadini di Cambellotti; è stata scolpita da Marco Mariucci, già autore del monumentale Uomo di Brufa.



    Intorno alla statua una vasca d'acqua a ricordare il Trasimeno; sul piedistallo del monumento una carpa in bronzo che funge da fontanella.



    Il monumento è stato inaugurato il 29 giugno scorso in occasione della sagra del pesce di Borghetto, gli organizzatori della quale hanno contribuito alla realizzazione dell'opera con l'aiuto del comune di Tuoro e dell'azienda dei fratelli Borgia che ha offerto la pietra serena.

    Finalmente un'opera per ricordare un lavoro che lega da secoli la gente del luogo al lago.




    I cavalieri della laguna di Orbetello

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    Walter Bencini è un sicuro regista di Montevarchi. Il suo ultimo documentario, "I cavalieri della Laguna", lo ha dedicato al lavoro dei pescatori di Orbetello. Il film è un viaggio poetico, fatto di storie, di caratteri, di preoccupazioni, di speranze, di rimpianti e di ricordi. Insomma, di persone.

    Persone che vivono in un contesto meraviglioso e fragile. Le immagini ci mostrano gli splendidi scorci della laguna di Orbetello e del monte Argentario, che incombe maestoso sullo sfondo. Non potevano mancare le barche, l'acqua, il lavoro, l'ostinazione, la fatica; davvero indimenticabili le riprese delle uscite a pesca.



    È il ritratto di una comunità in equilibrio tra innovazione e tradizione, tra i problemi di un microcosmo e le sfide dell'economia globale.

    Bencini ci porta nella cooperativa intorno alla quale ruotano le vite di questi moderni cavalieri. Una cooperativa che ha diversificato i propri affari, aprendo uno spaccio, un laboratorio per la trasformazione del pescato, organizzando un servizio di pesca-turismo, gestendo un ristorante che alcuni di noi hanno avuto la fortuna di provare.


    «Possiamo pensare ai Cavalieri come a una possibilità, seppure fragile, che si offre a ognuno di noi», spiega Walter Bencini. «Con questa crisi economica senza precedenti, in cui il sistema industriale occidentale ha fallito in pieno, diventa fondamentale mettere in luce e promuovere dei modelli produttivi alternativi. La logica delle piccole realtà locali come questa, in un mondo globalizzato fatto di cifre astronomiche, può sembrare insignificante, anacronistica, eppure – conclude - è l'unica via percorribile, se si vuole ritrovare un rapporto armonico con la nostra madre terra».



    Il dvd “I cavalieri della Laguna” di Walter Bencini è in vendita a 10 euro, al Centro degustazione e al punto vendita di Orbetello. Chi non può andare può averlo, come abbiamo fatto noi, scrivendo a info@ipescatoriorbetello.it o telefonando allo 0564 850015.

    La promozione turisica del lago Trasimeno nel 1936

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    Nel 1936 fu pubblicato un libretto curato da Z. Romizi, con lo scopo di "far conoscere e far ricordare le bellezze storiche e artistiche del Lago Trasimeno o di Perugia", così da incrementare il numero, ancora esiguo, di visitatori. 

    Qui sotto potetete leggere la trascrizione e più in basso potete sfogliare una galleria con la riproduzione di tutte le pagine dell'opuscolo.

    Grazie a Maurizio Censini per aver conservato questo curioso esempio di marketing del terrotorio.

    Il Lago Trasimeno o di Perugia 

    (259 s. m.)

    È il quarto lago dell'Italia, misurando una superficie di kmq. 130, un perimetro di km. 45 ed una profondità di m. 7.

    A nord-ovest costituisce il confine dell'Umbria con la Toscana e dalle montagne del cortonese si distaccano le catene dei Preappennini.

    Ad ovest è la ferrovia Roma-Terontola-Firenze ed al nord la Terontola-Perugia-Foligno.

    Lo circoscrive la strada nazionale dalla quale, mentre si godono bei panorami, si rievocano svariati episodi medioevali, di cui sono muti testimoni le torri ed i castelli ora guelfi, ora ghibellini.

    È doveroso ricordare, anche se con dolore, la disfatta che umiliò e disperse le superbe aquile romane: «La Battaglia del Trasimeno» - Annibale cartaginese si avviava alla volta di Roma nella primavera del 217 a. c.

    Dalle alture del cortonese avvistò l'esercito romano comandato dal Console Flaminio e la mattina del 24 maggio attaccò battaglia. Il Console Flaminio fu ucciso, 15.000 romani perirono ed altrettanti fatti prigionieri. Pietosa tradizione vuole che le località, ove fu combattuta l'aspra battaglia, fossero, fin da allora, chiamate: Sanguineto, Ossaia e Sepoltaglia.

    Vi sono tre isole: la Maggiore, la Polvese e la Minore.
    …di sogno verdi, verdi, sdraiate come abbandono d'estasi sal loro lago
    VITTORIA AGANOOR POMPILJ
    Per lo storico soggiorno di S. Francesco d'Assisi, leggasi oltre.

    Nel versante sud-ovest, presso S. Savino, si veggono ancora i resti delle opere di bonifica eseguite dagli antichi romani prima, e poi da Braccio da Montone circa l'anno 1421. Ma con l'andare del tempo tale opera si rese inservibile ed un nuovo Emissario venne costruito nel 1890 dal Consorzio del Trasimeno.

    Una regolare navigazione, servita da motoscafi, mette in comunicazione, fra loro, i diversi paesi e le isole, né mancano imbarcazioni a vela, a motore, e patini di cui è dovizia nella stagione estiva.

    Le acque del lago sono ricche di ottimo pesce: luccio, regina, persico reale, cefalo, tinca e lasca.

    L'industria della pesca è esercitata su larga scala e costituisce una delle maggiori risorse di quelle popolazioni.

    Non meno importante è la caccia agli uccelli acquatici: folaghe, germani, soalsi, beccaccini ecc. Ad essa si dedicano appassionati cacciatori, e interessanti «Battute» vengono organizzate dai forestieri.

    È centro turistico per le sue rapide comunicazioni con le grandi città e con i ben noti luoghi di villeggiatura: Città della Pieve, Cortona, Montepulciano ecc. e con i miracolosi Bagni di Chianciano da dove allegre comitive, dimentiche di quelle cure idroterapiche, risollevano lo spirito con nostalgiche gite sul bel Trasimeno. Le sue limpide acque, la salubrità e mitezza del suo clima ed il basso costo della vita, giustificano il preferito soggiorno in quel lembo dell'Italia centrale.

    Castiglione del Lago 

    (304 s. m.)

    È capoluogo di Mandamento ed il paese più importante del Trasimeno. Abitanti 1200-18.000. Posta, telegrafo, telefono, ferrovia a km. 1,500, navigazione, autocorriera per scalo ferroviario, navigazione, Perugia, Pozzuolo e frazioni; noleggio auto. Alberghi: Miralago, Sport. - Ristoranti: in paese ed all'imbarcadero. Ospedale moderno, farmacie.

    Per la sua origine etrusca fu chiamato Clusium Novum e nei suoi dintorni si rinvengono rovine di necropoli etrusche. Dell'epoca romana, secondo il Guardabassi, sarebbero alcune celle di acquedotto nel versante sud della collina, appartenenti forse a bagni pubblici o privati.

    Nel medioevo vi sorse un castello che Ottone III cedette ad Ugo Marchese di Toscana (996), poi passò ai perugini, da questi ai cortonesi. Subì la distruzione della sua fortezza. Orvieto ne contese la proprietà ai perugini e l'intervento di Innocenzo III (Lotario dei Conti di Segni) ne confermò il possedimento ai perugini. E così, via via, fu un succedersi di trapassi, di lotte e di distruzioni per cui lo storico L. Bonazzi ebbe a scriverne: «…fu preso di mira da tutti i nemici di Perugia; usurpato da imperatori, da papi; donato a feudatari, occupato da avventurieri, ridonato, barattato, affittato…».

    Dalla seconda metà del 1500, per circa un secolo, passò sotto la Signoria dei Della Corgna, nobile famiglia perugina. Ne ricorderemo:
    Ascanio I, uno dei più valenti condottieri dell'Umbria, nacque a Perugia nel 1516 da Francesco Della Corgna e da Giacoma Del Monte (sorella del Cardinale Gio. Maria, poi papa Giulio III). Condusse vita principesca, e le sue gesta memorande, le ritroveremo istoriate nella Sala dell'Investitura del suo Palazzo ducale.

    Da giovanetto studiò architettura sotto l'Alessi, ma poi si dedicò alle armi. A 19 anni andò all'assedio della Mirandola ; a 20 fu a quello di Genova con i Gonzaga. All'assalto di Casalmonferrato perdette l'occhio destro per un colpo di lancia spagnola. Nel 1537 si unì agli Strozzi per la libertà della Toscana e poi fu a Venezia per combattere i turchi.

    Nel 1540 partecipò con i perugini alla Guerra del sale contro Paolo III (Farnese) difendendosi eroicamente nell'assedio di Torgiano. Il 26 Maggio 1546 si batté in duello, nella villa di Pitigliano, con Giannetto Taddei, capitano fiorentino. Beffato, per essere cieco da un occhio, rispose irato: «Cieco si, ma non poltrone,». Il Taddei rimase ucciso sul terreno.

    Andò poi in Germania per incarico di Carlo V° e ritornato in Italia nel 1547, fu per tre anni al comando del presidio di Ancona ove eseguì l'importante fortificazione, «il Revellino». Nel 1550 lo zio Cardinale fu eletto papa col nome di Giulio III. Ebbe il comando della Guardia papalina ed il governo perpetuo di Città della Pieve e di Castiglione, che da allora fu elevato a Marchesato. Poco dopo fu a capo delle fanterie del Duca Cosimo De' Medici.

    Prese Chiusi e poi Monte a Follonica tenuta dai francesi (1553); all'assalto di Montalcino (1554) cadde da cavallo per un'archibugiata e malconcio fu condotto a Montepulciano. Fu di nuovo all'assalto di Chiusi ripresa dai francesi, ma cadde prigioniero e condotto in Francia.

    Morto lo zio papa nel 1555, ebbe persecuzioni e confisca di beni dal successore Paolo IV [Caraffa]. Nel confine del regno di Napoli fortificò Atri, Pescara, Civitella e Velletri. Da Filippo II° fu mandato nelle Fiandre ove costruì lo storico forte del «Gravelines».

    Eletto papa PIO IV (Medici), riconquistò le sue terre e la stessa Chiusi lo accolse al grido: Corgna, Corgna, Corgna. Chiamato a Roma da quel Pontefice ricevette l'Investitura col titolo di Marchese (Gennaio 1560). Nel 1562 venne nominato Magistrato di Perugia ricevendone, con gran pompa, le chiavi in un bacile d'argento.

    Superate nuove persecuzioni, aggravate da prigionia in Castel Santangelo, liberò Malta dai turchi nel 1565; ebbe in premio 50.000 scudi dal Re di Spagna. Costituitasi la Lega europea contro i turchi, ne fu nominato Maestro di Campo Generale e cooperò, da valoroso, alla vittoria della Battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) montando la galea genovese la «Bordinella».

    Sbarcato a Terracina si ammalò ed il 3 dicembre morì a Roma presso il fratello Cardinale.
    Per volontà di Pio V [Ghisleri] gli furono rese solenni onoranze funebri; è sepolto a Perugia nella Chiesa di S. Francesco. Così si spen-se, a 55 anni, uno dei più valenti condottieri del sec. XVI «...dopo aver resa molta gloria a Perugia et Italia tutta». Dal matrimonio con Giovanna Baglioni non ebbe figli e adottò il nepote Diomede della Penna, figlio di sua sorella Laura.

    Fra i Corgneschi ricorderemo: Fulvio I suo fratello, fu Cardinale alla Corte dello Zio Giulio III e poi a quella di Gregorio XIII (Buoncompagni). Dall'Alessi si fece costruire la Villa del «Colle del Cardinale». Diomede della Penna valente nelle armi. Fabio I suo fratello, gran prelato. Ascanio II di Diomede, ebbe alla sua Corte il poeta perugino Cesare Caporali (1531-1601) Accademico della Borra di Firenze e degl'Insensati di Perugia. Fra le opere del Caporali ricordiamo: la Vita e gli Orti di Mecenate, gli Avvisi del Parnaso, la Corte ecc. È sepolto a Castiglione nella Chiesa dei PP. Agostiniani. Fabio II figlio di Ascanio II, pittore, dipinse nel Palazzo Ducale di Castiglione molte gesta dell'antenato Ascanio I. Fulvio II suo fratello, ebbe elevato a Ducato, da Paolo V° (Borghese), il già Marchesato di Castiglione; nel 1643 cedette poco gloriosamente Io storico territorio al Granduca di Toscana.


    Il paese


    Si erge su una pittoresca penisola recinto da turrite mura castellane. La suggestiva passeggiata, che le fiancheggia, offre bei panorami attraverso il grigio degli olivi ed il verde dei pini, custodi fedeli del secolare castello che li sovrasta.

    Tre porte danno accesso al paese. Entrando da quella di ovest (panorama) si ha a sinistra la bella Chiesa, rinascimento, dedicata a Maria Maddalena. L'altare a destra ha un giottesco raffigurante la Madonna col Bambino. Molto interessante è il quadro della Vergine col Bambino avente ai lati S. Antonio e la Maddalena attribuito ad Eusebio di S. Giorgio, senza escludere che possa: essere un'opera giovanile di Raffaello (datato 1500). Proseguendo si è nella piazza (alberghi, bar, caffè) e poi al giardinetto (panorama) con il moderno Ospedale e Castello medioevale di fronte ed a sinistra il Palazzo dei Duchi Della Corgna (Municipio, R. Pretura, Uff. Registro). Per l'infierire delle lotte fra gli Oddi ed i Baglioni furono, da questi ultimi, sopraelevate le mura del Castello e costruita una nuova torre (dal 1479 al 1488).

    Il Palazzo ducale fu costruito da Ascanio I su disegno dell'Alessi, ampliando il palazzetto di Gian Paolo Baglioni e del figlio Malatesta. Le pitture dei soffitti sono attribuite al fiorentino Salvio Salvini; quelle delle pareti sono in gran parte di Fabio II Della Corgna.

    La sala d'ingresso ha raffigurato nel soffitto "Il giudizio di Paride" mentre in quello della "Sala dell'Investitura"è rappresentata la cerimonia con la quale Pio IV (Medici) conferisce l'Investitura ad Ascanio I del dominio di Castiglione e di Chiusi col titolo di Marchese fino alla terza generazione (Roma - gennaio 1560). Nelle pareti sono raffigurate le gesta compiute da Ascanio I in Italia, in Germania, in Spagna, nel Mediterraneo, ecc. In molti quadri è riprodotta la bandiera dei Della Corgna a fascie bianche e rosse, adottata dal Comune di Castiglione.

    Si passa poi alla "Sala di Giove" ma… nei lunettoni poche divinità lo circondano più! Nei soffitti delle cinque sale di destra, sono raffigurate scene mitologiche tolte dall'Eneide, dall'Odissea; in quello della terza sala è raffigurata la "Battaglia del Trasimeno". Dall'ultima sala "del Trono" si scende alla "Via buia" che conduce al Castello pentagonale il cui mastio, raro esemplare, ha la base triangolare.

    Da quelle torri, a picco sul lago, si dominano panorami indimenticabili. Interessante è la eco alla base del Castello, verso il Palazzo ducale.

    Visitare, nella Via del Forte, la Chiesa di S. Domenico e la piccola Cappella destinata dai Della Corgna a loro tomba di famiglia. Vi sono sepolti: il poeta Cesare Caporali, morto presso quella Corte (1601); Diomede della Penna (figlio adottivo di Ascanio I) e la di lui sposa Eleonora di Mendoza.

    Sull'altare dell'Ospedale vi è il grande affresco raffigurante la Vergine col Bambino e due angeli che la incoronano, chiamata, pel suo dolce sembiante, "la Madonna delle Rose". Secondo molti, lo Gnoli compreso, fu colà trasportata dalla Cappella del Castello ed attribuita a G. B. Caporali (Sec. XVI).

    Uscendo dal paese, per la turrita porta perugina, arrivare a "la Bella ripa" sotto il Castello (panorama) poi scendere la collina. Si giunge ad un interessante lembo del Trasimeno, dove sorge l'elegante imbarcadero della navigazione.

    L'ottimo ristorante all'aperto o negli chalets, i camerini per bagni, gli ombrosi giardini, lo svariato corredo di imbarcazioni, unitamente ai servizi telefonico ed automobilistico è quanto può occorrere per una buona villeggiatura.

    Borghetto

    (260 s. m.)

    L'antico Burgus novus, è un villaggio sulle rive del lago, sulla strada nazionale Firenze-Perugia ed al confine umbro-toscano.

    Nel 1388 i perugini, cacciati da Passignano, vi si rifugiarono in attesa di soccorsi, ma anche da qui ne furono sloggiati da Gian Paolo ed Adriano Baglioni; Carlo e Pompeo Degli Oddi vennero uccisi. Nella guerra di Ferdinando II contro la Chiesa ebbe a risentire dolorosi effetti.

    Gite: Sanguineto, Ossaia e Sepoltaglia.

    Tuoro

    (307 s. m.)

    È un grazioso paese a ridosso dei monti. Sede di Municipio (ab. 500-4200); è provvisto di modesti, ma buoni ristoranti. Posta, telegrafo, telefono, ferrovia a km. 1.200, navigazione e autocorriera per Cortona e Umbertide.

    Gite: a Montegualandro (440 s. m.) con il Castello dei Conti Ranieri. Venne rovinato dai perugini per punire quei nobili dalle segrete intese con l'Imperatore Federico. Altra bella gita è ad Isola Maggiore.

    Passignano sul Trasimeno

    (289 s. m.)

    Per la sua ridente posizione è uno dei più belli e preferiti paesi del lago. È sede di Municipio (ab. 800-5000). Posta, telegrafo, telefono, ferrovia a 300 m., navigazione, autocorriera. - Alberghi: Trasimeno, Aviazione. Ristoranti: Um-bria, Trasimeno e Cacciatori.

    Il paese conserva tracce medioevali come lo attesta il Castello alla sommità del paese. Fu signoria di Ugoccione Bourbon del Monte (917) e successivamente passò sotto le diverse dominazioni di Perugia, Arezzo, Firenze e conteso più volte dai Baglioni e dai Della Corgna.

    In prossimità della Chiesa di S. Rocco vi sono dei resti di casa del 1400. Nella parte più alta vi è la Chiesa di S. Bernardino, costruita dai Magistrati dove era una Maestà di Maria che, si dice, compì il miracolo di ridonare un arto ad una fanciulla monca. La facciata è in arenaria a pilastri scanalati e nell'interno ammirasi una bella Croce cesellata del secolo XV.

    Mentre il paese ha posizione collinare, la sua parte bassa è limitata al lago che ne lambisce alcune case e le belle passeggiate Lungo-lago: "Guido Pompilj" e "Vittoria Aganoor".

    In prossimità dello scalo della navigazione è I'"Albergo Trasimeno" con bella vista sul lago, munito di ogni comfort. Prospicente ad esso è l'elegante "Stabilimento balneare" a piatta-forma gettata sul lago con sale, terrazze per ristorante, bar e sala di lettura. Un grazioso giardinetto completa quell'elegante ritrovo.

    Nelle belle giornate, segnatamente nell'estate, è un affluire di villeggianti ed un accorrere di turisti da ogni parte e segnatamente dalla vicina Perugia.

    In prossimità del paese vi è la Chiesa della "Madonna dell'Olivo" del 1500; con una Vergine e Santi attribuita a Nucci Virgilio (1589) ed una bella acquasantiera di Ascanio da Cortona.

    Gite a Castel Rigone (653 s. m.) frazione di Passignano. Posta, telegrafo, telefono, auto-corriera per Passignano. Buoni ristoranti. È un antico castello costruito nel sec. XIII. La Chiesa della Madonna dei Miracoli è del 1492 con ricco portale e facciata a pilastri. Nell'interno, statua di S. Michele del 1500, molti affreschi di scuola del Perugino e di Domenico Alfani.


    Torricella

    (262 s. m.)

    Nucleo di case ai margini del lago; antico feudo dei Conti Montesperello. - Imbarcazioni e servizio di navigazione a richiesta.

    Gite: A circa km. 1.300 si è alla "Villa Miralago" signorile residenza estiva dei Sigg. Colombaro. Bellissimo panorama (310 s. m.). È stata costruita sugli avanzi della "Casa dei Borgia" e la lapide marmorea, nell'attigua Cappellina, ricorda il passaggio da quel luogo del Papa Alessandro VI (Borgia), nel suo ritorno a Roma con i figli Cesare e Lucrezia (1495). Altra gita, è a S. Vito; visitare la Chiesa e campanile del XII secolo.

    Montecolognola

    (405 s. m.)

    Castello eretto nel 1293 dagli abitanti del Pian di Carpine con l'autorizzazione dei perugini. La sua doppia cinta di mura è munita di torrioni.

    Anticamente era Capoluogo, vi era un convento con un interessante archivio trasportato a Passignano nel 1807. I conti Ansidei lo restaurarono. Nella Chiesa parrocchiale vi è una bella Croce del 1400, e l'Annunziata in mattonelle colorate di Deruta.

    Monte del Lago

    (295 s. m.)

    L'antico Fontegiano, è su di un colle prospicente sul lago. Modeste ma buone trattorie. Imbarcazioni comuni. Merita di essere ricordata la villa dei Sigg. Palombaro. Da quelle terrazze e da quei giardini profusi di fiori e di palmizi si godono panorami indimenticabili.

    Vi ebbe i natali il benemerito Guido Pompilj, Deputato della regione, giustamente definito: "il forte soldato del bene". Fu ambita residenza della sua sposa, la poetessa Vittoria Aganoor, che, da quelle bellezze, ebbe l'ispirazione per molte sue poesie. Dal 1922 è sede di un'importante Stazione idrobiologica.

    Castel di Zocco 

    (280 s. m.)

    Deperito castello medioevale.

    Vi ebbe i natali il geografo e geometra Paolo Borghi (5 settembre 1751). Orfano visse a Perugia e successivamente in Arezzo, Firenze, Città di Castello e Sorbello. Fu socio dell'Accademia etrusca di Cortona. Per le prepotenti avversità, di un signorotto di Perugia, fu prigioniero in quel Forte paolino e liberato per intercessione di Pio VII (Chiaramonti) e del Granduca di Toscana, ma ne ebbe tanto a soffrire da perdere la salute e morì a Firenze presso quella Corte il 4 maggio 1821. È sepolto a Trespiano.

    San Feliciano 

    (279 s. m.)

    È sulle rive del lago. - Posta, telegrafo, telefono, navigazione. Buon ristorante "Angioli".
    Prese il nome da quel Santo Vescovo e Martire di Foligno che nel III° secolo convertì quella popolazione. Nel 1163 la Chiesa parrocchiale ebbe il titolo di Pieve, come dal diploma dell'Imperatore Federico. Nel 1407 circa venne costruito il Castello dai perugini: Barlini, Guidarelli e Berarducci.

    Nel 1479 passò ai fiorentini, poi a Sisto IV (della Rovere) e di nuovo ai fiorentini.

    Il geografo Borghi ricorda che suo padre, il primo ad adoperare la bussola sul Trasimeno. Vi ebbe i natali Stefano Petroni del quale si ricordano fra le sue opere: "La Napoleonide" e le "Gesta Navali britanniche".

    Gite: a S. Savino [314 s. m.] il cui castello ha pianta quadrata con torre a pianta triangolare. La Chiesa è a ridosso di quelle mura.

    Visitare le opere idrauliche di cui a pag. 2.

    Sant'Arcangelo

    (282 s. m.)

    È su di un colle distante dal lago circa km. 1.200; già fortilizio dei perugini poi trasformato in Abbazia. Nel 1400 venne ceduto al Collegio della Sapienza di Perugia, fondato con licenza di Martino V (Colonna). Oggi è di proprietà privata. Vi si ammira la "Villa Bona".

    Castello di Montalera

    (487 s. m.)

    È sulla vetta della collina da cui si domina il bel panorama di circa 300 km. di circonferenza. Il suo nome si vuole che derivi da Monte Era (la Giunone degli etruschi).

    Il poeta e latinista Matteo dall'Isola lo descrive "…pericoloso per il viaggiatore…".

    Nel 1200 circa fu di proprietà dei Montemellini di Perugia e nel 1289 lo acquistò Perugia. Nel 1309 il Magistrato di detta città stabilì di cederlo ai dieci vincitori di una contesa con le armi; ciò avvenne nel 1312. Nel 1376 passò al Nob. Giov. Bettòlo Coppola, ma gli fu tolto nel 1378, perché coinvolto nella ribellione dei nobili perugini contro i Raspanti.

    Nel 1382 Perugia lo cedette a Niccolò di Cola di Porta Susanna per compensarlo di avere scoperta una congiura. Perugia lo riacquistò e nel 1393 lo donò a Biordo Michelotti e' forse in quelle sale la moglie, Giovanna Orsini, pianse la morte di suo marito, vilmente trucidato a Perugia nel marzo 1398.

    Nel 1448 passò ai Degli Oddi. Leone X ne confermò il possesso ai Baglioni col titolo di Marchesato, unitamente alla torre Chiugina ed a quella di Andrea. Il Cardinale Ippolito Medici costruì la torre, come è ricordato dalla lapide apposta su quelle mura.

    Nel 1535 il Cardinale Grimani ne cacciò Braccio e Pio V (Ghisleri) lo restituì a Carlo II Baglioni, per compensarlo di avere partecipato alla battaglia di Lepanto (1571). Carlo II vi morì il 28 maggio 1585 ed ivi fu sepolto.

    Poi passò ai Duchi Della Corgna fino alla morte di Fabio II. Nel 1643 fu difeso dal Savelli, capitano del Papa, contro i fiorentini; questi vi ebbero la peggio. Le palle, ancora oggi conficcate nelle mura, attestano questo fatto d'arme.

    Il Cardinale Cennini lo acquistò e sua sorella Eleonora lo lasciò al Conte Montesperelli suo marito. E ad onore di questa nobile famiglia di avere ridotto il Castello a signorile residenza, conservandone le caratteristiche dell' antico maniero. La magnifica elceta che lo circonda è dichiarata Monumento nazionale.

    Panicale

    (441 s. m.)

    Antico paese medioevale sede di Municipio (abitanti 500-6000), posta, telegrafo, telefono, ferrovia km. 7, autocorriera per Perugia, Tavernelle, Pozzuolo. Albergo «Panicale», Trattorie.

    Bellissimi panorami. Oltre le torri antiche ed il Palazzo Pretorio si ricordano le Chiese di : S. Michele con un Presepio di scuola del Perugino; S. Agostino con due affreschi: un giottesco ed uno di scuola del Perugino; S. Sebastiano con il martirio del Santo, del Perugino.

    Gite: al celebre Santuario di Mongiovino (313 s. m.). Costruzione del sec. XVI di Rocco da Vicenza. Campanile a cuspide e cupola su tamburo ottagonale. Nella lunetta del portale di ingresso S. Francesco di scuola del Perugino. Interno, a croce greca, con affresco del Battini e di A. Fiammingo (1564).

    Grandioso Altarmaggiore, stupenda Croce e due calici in argento del 1400.

    Isola Maggiore

    (309 s. m.)

    È coperta di olivi e la borgata, tutta sulla riva di sud-ovest, conta oltre 200 abitanti in gran parte dediti alla pesca. Ottima trattoria di «Bartocci». Posta, telefono e navigazione.

    È frazione del Comune di Tuoro. Vi sono 3 Chiese: S. Salvatore, romanica; S. Michele Arc. con affreschi bizantini, giotteschi e del 1500, testè restaurata dalla Sovraintendenza Monumenti dell' Umbria; bella Croce di B. Caporali; S. Francesco con pulpito di S. Bernardino, una Madonna di scuola senese. Narra la leggenda che S. Francesco d'Assisi
    …per la cui mirabil vita meglio in gloria del ciel si canterebbe…
    sbarcò nell'isola il 16 febbraio 1211 per passarvi la Quaresima, portando seco due pani, di cui uno solo ebbe a nutrirlo fino al Sabato Santo. Rimangono in piedi due Cappelline : una detta dello sbarco, dove il Santo legò la barca (prossima allo scoglio con le orme delle ginocchia del Santo) e la seconda, più in alto, della Pietà, dove erasi fatta una capanna di frasche e nella quale passò la Quaresima.

    Nel 1328 vi sorse un convento ed una chiesa di frati minori ove furono ospiti: il Beato Corrado da Offida, San Bernardino e nel 1459 il papa Pio II (Piccolomini). Il convento, abbandonato, lo acquistò il Marchese Guglielmi per trasformarlo nel bel Castello «Villa Isabella».

    I gitanti sono ammessi a visitarlo e la squisita cortesia con la quale vengono ricevuti lascia più caro il ricordo di esserci stati. Per la signorile ospitalità dei Marchesi Guglielmi, hanno ricevuto regale accoglienza illustri personaggi fra i quali S. M. la Regina Elena.

    Nell'isola ebbe i natali il poeta umanista Matteo dall'Isola del quale è. ben noto il poema in versi latini: La «Trasimenide». (Sec. XVI).


    Isola Polvese 

    (314 s. m.)

    È la più estesa. Narra la leggenda che Trasimeno, figlio di Tirreno, si innamorasse della Ninfa Agilla, regina del luogo e che preso da gelosia si annegasse nel lago dando così ad esso il suo nome.

    Fino al 1624 vi fu un convento di Olivetani, ed in esso ebbe ospitalità Giulio II (della Rovere). Il pittore Bernardino di Mariotto vi affrescò la Vergine con S. Andrea e S. Giovanni (oggi alla Pinacoteca di Perugia). Si ritiene che nella testa di quest'ultimo sia riprodotta quella di Gian Paolo Baglioni, il giustiziato da Leone X (Medici) nel 1520 a Roma. In quest'Isola fu istituita la Compagnia del Gonfalone. Nel 1632 vi si rifugiò, con la famiglia, il Duca di Guisa, francese, scampato dalla peste di Firenze.

    Nel 1643 l'esercito fiorentino, comandato dal Principe Matias, fratello di Ferdinando II, Gran-duca di Toscana, mise a sacco quest'isola.

    Credesi che vi fosse anche un convento di domenicani. Certo è che in queste Chiese vi lavorarono dei buoni pittori del XV e XVI secolo.

    Anticamente era sede del Governatore del Lago. Dopo la soppressione del convento degli Olivetani, il possesso dell'Isola passò ai privati con bolla di Gregorio XVI (Cappellari) del 1832.

    Attualmente è di S. E. Ugo Ojetti. È ricoperta da fitto bosco tenuto a bandita.

    Nella punta ovest esistono ancora ben conservati, i resti del Castello con bastioni e torri merlate... melanconici testimoni di lotte fratricide!

    Isola Minore o Isolella 

    (281 s. m.)

    È la più piccola del lago. Per il suo fitto bosco e per la sua posizione, al ricovero dalla tramontana, è l'isola più graziosa del Trasimeno. Nella Chiesetta, (del secolo XVI), ricoveravasi un eremita, fino a pochi anni or sono.

    Z. ROMIZI

    PROPRIETA RISERVATA STAB.TI ALTEROCCA - TERNI 1936 - XIV20






    Basta poco per farsi un roccio

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    Ma cos'è il roccio? Il roccio (in italiano stroppo) è l'anello che collega il remo al cavijone (lo scalmo).

    Per realizzarlo serve ben poco: brandelli di rete da pesca, corda, ago, filo e discreta maestria.

    Si inizia disponendo la corda a formare un anello e si fissa con ago e filo. Intorno a questo anello di corda si avvolgono i pezzi di rete da pesca.

    Quando lo spessore della rete è quello desiderato, si rinforza il roccio utilizzando ago e filo; così da impedire che si srotoli.

    La funzione del roccioè quella di collegare il remo al cavijone e fare in modo che il remo non cada in acqua quando il vogatore lascia la presa. Nelle foto in basso si può vedere il roccio montato sui cavijoni.

    I cavijioni (gli scalmi) spesso sono protetti o rinforzati con strisce di gomma o di cuoio.















    Grazie ad Andrea e Guido per essersi prestati.


    Come prosciugare il Trasimeno: tre secoli di politiche per la gestione dei livelli delle acque

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    "Come prosciugare il Trasimeno". È questo il provocatorio titolo dell'incontro che si svolgerà sabato prossimo a Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago.

    L'evento, organizzato dall'Arbit, ripercorrerà alcuni dei momenti che hanno segnato la storia del Trasimeno.

    Oggi il lago sembra godere di ottima salute, è tornato a superare lo zero idromentrico e forse, tra non molto, raggiungerà il livello di sfioro, facendo sì che l'emissario artificiale torni in attività dopo oltre un quarto di secolo. Ma questa situazione positiva non deve farci dimenticare quello che era lo stato del bacino solo due anni fa.

    Il Trasimeno è un lago che nei secoli ha alternato estese espansioni a notevoli restringimenti. L'assenza di un emissario efficiente ha a lungo reso difficile mantenere il lago su livelli costanti. Le esondazioni devastavano le colture, le acque, ritirandosi, formavano zone acquitrinose, rendendo le coste soggette alla malaria. Per rimediare a questi problemi furono presentati numerosi progetti per il prosciugamento o la bonifica del lago. Tentativi che cessarono solo con l'inaugurazione dell'emissario artificiale nel 1898.

    «L'incontro- dice il presidente dell'Arbit, Guido Materazzi - nasce da un'idea di Michele Chierico e sarà un'utile occasione per analizzare la situazione del lago così come le recenti scelte politiche e amministrative, nonché per conoscere alcune tra le più avvertite indagini storiche. Siamo particolarmente felici di essere riusciti a coinvolgere proprio coloro che più si sono spesi nello studio del Trasimeno». Al dibattito, infatti, prenderanno parte tre storici: lo stesso Chierico, Ermanno Gambini e Vanni Ruggeri, che esamineranno tre secoli di storia del Trasimeno; con loro ci sarà anche un tecnico, Diego Zurli, coordinatore dell'Ambito Territorio, Infrastrutture e Mobilità della Regione Umbria, che esamierà le recenti scelte pubbliche.

    «Sarà un'occasione per ricordare Annibale Mariotti e Guido Pompili - spiega ancora Materazzi - due figure centrali nella storia del nostro territorio che in differenti epoche e con strumenti differenti hanno contribuito a scongiurare la scomparsa del lago, ma sarà anche un'opportunità per confrontarci sul presente e per capire come custodire al meglio il nostro amato Trasimeno».

    Una curiosità: la Provincia, per fornire i suoi dati oggi utilizza ancora lo zero idrometrico relativo alla soglia dell'emissario stabilita nel 1958 (257,33 metri sul livello del mare), rimasto in vigore fino al 1984 quando, per immagazzinare più acqua, la soglia è stata sollevata di circa 17 centimetri, fino alla quota di 257,5 metri sul livello del mare, che da allora corrisponde allo sfioro del canale emissario del Trasimeno. Ad oggi non è dato sapere se questa quota verrà rispettata o si aprirà la diga a un livello inferiore.


    Come prosciugare il Trasimeno: tre secoli di politiche per la gestione dei livelli delle acque.
    Castiglione del Lago, Palazzo della Corgna
    29 novembre 2014 dalle ore 9,40
    Interverranno: Michele Chierico, Ermanno Gambini, Vanni Ruggeri, Diego Zurli.
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